Amici Comit

 

Se desideri fare un bagno intensivo di cultura non esiste meta migliore di Verona. La città si può dividere in tre differenti fasce: quella romana (rappresentata dalla grandiosa Arena, ancora oggi utilizzata per rappresentazioni liriche), quella Medievale-Scaligera (soprattutto, ma non solo, le sue chiese ultramillenarie) e quella rinascimentale (significato è il palazzo Maffei in Piazza delle Erbe).
Dovendo scegliere, devo ammettere che mi ha particolarmente la Basilica di Sant'Anastasia, che ospita fra l'altro un affresco del Pisanello, per la grandiosità dei suoi spazi orizzontali e verticali: per questo vi presento una serie di fotografie che - a mio giudizio - rendono molto appropriatamente la spazialità e la sacralità dell'edificio. Più in basso trovate una nota descrittiva "rubata" ad un manifesto esterno.

Alfredo Izeta - febbraio 2013

 

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Situata all’estremità orientale dell’antico decumano, lungo l’asse che conduceva dal foro al teatro romano, la basilica, capolavoro dell’architettura gotica italiana, simboleggia il periodo di maggior gloria scaligera. Fu eretta insieme al convento dai frati predicatori Domenicani alla fine del XIII secolo sul luogo di una precedente chiesa altomedievale, godendo delle donazioni di Guglielmo di Castelbarco e dei Della Scala. La basilica, terminata nella seconda metà del Quattrocento, si presenta nell’aspetto pressoché originario, a tre navate, con transetto a cinque cappelle, secondo il modello usato nella chiesa madre di San Domenico a Bologna. Un grande tramezzo in muratura, con porta e piano rialzato, demolito alla fine del Cinquecento, divideva la “chiesa dei frati”, comprendente il transetto e la prima campata della navata con il coro, dalla “chiesa dei laici”, composta di quattro campate e ribassata rispetto alla prima. Nel Quattrocento le due altezze furono equiparate e fu steso l’elegante “pavimento a tappeto” in marmo rosso di Verona, bianco d’Istria e basanite nera: il bel rosone centrale è copia dell’originale conservato a Castelvecchio. Nel portale bipartito, databile agli anni 1319-23, il Maestro di Santa Anastasia scolpi le figure di Santa Anastasia, Santa Caterina d’Alessandria, dei Santi domenicani (Domenico, Pietro Martire, Tommaso d‘Aquino) e l’architrave con sei Storie di Cristo. Due acquasantiere tardo quattrocentesche sorrette dai celebri Gobbi accolgono all’ingresso i visitatori. All’interno, sotto le volte decorate con girali e motivi vegetali nella chiesa dei frati, e arricchite da immagini relative all’Ordine nella chiesa dei laici, il giuspatronato delle più importanti famiglie veronesi lasciò su altari o dentro le cappelle i segni del proprio potere, trasformando nei secoli la chiesa in uno straordinario scrigno di opere d’arte. L’area del transetto fu decorata per prima. Tra le pitture più antiche, nel presbiterio, a destra, il Cristo Giudice tra la Vergine e san Giovanni battista del Secondo Maestro di San Zeno, pittore post giottesco della prima metà del secolo XIV. A sinistra, il Monumento a Cortesia Serego, morto in battaglia nel 1386, dello scultore Pietro Lamberti in collaborazione con il pittore Michele Giambono. Nella cappella della famiglia Cavalli numerosi gli affreschi trecenteschi, dal Battesimo di Cristo, di artista bolognese, al capolavoro di Altichiero da Zevio raffigurante il Corteo dei nobili Cavalli presentati dai santi a Maria, alla lunetta con la Madonna e angeli di Martino da Verona. A destra del presbiterio la cappella della famiglia Pellegrini, decorata con 24 pannelli in terracotta di Michele da Firenze, reca sopra l’arco di ingresso il celeberrimo affresco di Pisanello con San Giorgio e la principessa. Altri riquadri votivi trecenteschi decorano il transetto sinistro e la cappella Salemi, mentre la cappella del Rosario conserva una Madonna dell'Umiltà di Lorenzo Veneziano. Altre pregevoli opere di scultura sono l’Arca di Gianesello da Folgaria (anonimo sec. XV), l’Altare Fregoso di Danese Cattaneo (1565). Un imponente restauro durato dal 2005 al 2011 ha restituito alla città la basilica in tutto il suo splendore.

 

 

 

 

 

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Amici Comit - febbraio 2014