Si è svolto come nelle previsioni il secondo
raduno dei colleghi ex Comit: la cornice è stata nuovamente costituita
dall'Hotel Gambrinus di Bellaria - Igea Marina, che ha ancora unito
professionalità e cordialità, un ottimo trattamento economico e le gustose
specialità romagnole cucinate con cura: insomma, siamo stati veramente bene
nonostante il tempo inclemente. Il tutto e culminato nella cena di gala e
nella successiva serata danzante sostenuta dalla fisarmonica tecnologica di
Arnaldo De Porti, che ha sciorinato un repertorio d'altri tempi......
Erano presenti più di cinquanta persone fra ex colleghi, mogli ed amici e
simpatizzati: questo l'elenco
Basilico Francesco e Muffato Maria Teresa, Bertoli Adriano Enrico e Botticelli Rosalba, Bisogni Franco e Pieri Maria Luisa, Boffi Graziella e Marchi Luciana, Bruno Dario e Carulli Naila, Cadegiani Marco e Di Stefano Vera, Capelli Luciano e Manzoni Carla, Ceccon Rosanna, De Porti Arnaldo e Reolon Mirella, Fornero Donatella e Gianelli Enrico, Iezzi Gianni e gentile Signora, Izeta Alfredo, Mazzucchi Salvatore e Orta Elena, Minotti Gianfranco e Cagnin Liliana, Moffa Antonio e Daniele, Pagani Roberto e Passerini Maria Grazia, Palumbo Francesca e Marco Carlo, Profeta Carmelo, Rovatti Giovanni e Romana Romano, Sabbioni Liliana, Rossetti Franco e Zini Angela, Scotti Angelo e De Bernardi Casimiro, Spinolo Mario e Serena, Stievano Corrado e gentile Signora, Toselli Vito e Gennari Lidia, Zingarelli Pasquale con la famiglia (Todisco Lucrezia Zingarelli Daniella e Sebastian Kane) |
La cronaca - inseriti nel testo il menu della serata di gala e la
targa commemorativa:
cliccate sulle miniature per ingrandirle e visualizzare le didascalie
inserite nelle immagini allargate
BELLARIA 23-24 maggio 2015 - II° RADUNO NAZIONALE AMICI
DELLA BANCA COMMERCIALE ITALIANA
Le condizioni meteo, decisamente avverse e proibitive, del tutto diverse
rispetto al primo raduno che – come molti ricorderanno – avevano
consentito persino una sorta di… processione di tanti colleghi, con
accompagnamento musicale a tarda notte sino alla spiaggia di fronte
all’Hotel Gambrinus (dal quale siamo stati ospitati in maniera
irreprensibile e cordiale), non hanno minimamente compromesso il senso
del nostro incontro. Anzi, se volessimo esaminare le cose nella loro
essenza, potremmo dire che, rimanere nella Hall dell’Hotel a causa del
maltempo, ha consentito a tanti di noi– facendo di necessità virtù - di
scambiare ricordi, di parlare del passato professionale, ma anche di
conoscerci più da vicino, determinando una sorta di coesione
affettivo-professionale post lavoro, aspetto che, per certi versi, alla
nostra età sicuramente serve da “corroborante” per affrontare la nuova
realtà di non “attivi”, come si direbbe in termini sindacali.
A proposito di questo, non va sottaciuto che detto incontro è servito
anche
per aggiornarci circa lo status dei nostri problemi con Fondocomit,
con la Cassa sanitaria, realtà tutte per le quali si sono – come
sempre
– espressi in maniera eccellente i nostri Gianfranco Minotti, Francesco
Basilico (con interferenze più o meno discutibili da parte di Alfredo Izeta), i quali hanno detto tante belle cose il cui “status quo” delle
medesime, non sono state certo un buon
Al di la degli interventi dei predetti illustri colleghi ce ne sono
stati altri, come quello di Antonio Moffa che si è prodigato affinché
questo impegnativo raduno avesse il successo che ha oggettivamente
avuto, sia pur con qualche passabile critica nei confronti di chi,
secondo Antonio, poteva in qualche modo essere presente. Anche Arnaldo
De Porti ha ricordato l’insegnamento che ha dato a tutti la nostra
COMIT, tanto da considerarlo una risorsa che dovrebbe farci vivere di
“luce riflessa”, da trasmettere anche ai nostri figli ed alle nuove
generazioni.
Alla fine, c’è stata la “ grande soirée “ che ha visto, in una cornice
di raffinata eleganza femminile, anche il classico taglio della torta
che, come sempre, Antonio Moffa, ha voluto presentare con il disegno
della nostra Banca Commerciale Italiana.
Per finire la serata danzante: accompagnate dalla fisarmonica di Arnaldo
De Porti alcune coppie si sono "sfidate" in una vera e porpria gara di ballo
nella quale hanno fatto valere le loro doti.
Non resta che attendere la prossima occasione.
La redazione
Il discorso di Arnaldo De Porti
Cari
Colleghi di ogni ordine e grado, anche se, quanto a gradi, in questa sede
siamo tutti sulla stessa barca, vuoi per gli… anta che abbiamo, vuoi perché
Fondocomit va troppo per le lunghe, vuoi perché Matteo Renzi tenta di fare
il furbo con la perequazione delle nostre pensioni, vuoi anche perché
l’Agenzia delle Entrate non ne vuol sapere di… uscite, anche se a suo tempo
abbiamo pagato più tasse di quanto previsto dalla legge (succede infatti che
a Venezia, Vicenza ed anche in altre città abbiano rimborsato l’IRPEF
versata in più dai Colleghi a seguito pagamento anticipi del Fondocomit,
mentre Belluno non ne vuol sapere come se ogni Agenzia delle Entrate fosse
diversa l’una dall’altra ecc.ecc.), ma bando a questo preambolo per dirVi
qualcosa di più serio. Almeno lo spero.
Anzitutto devo dirVi che, in previsione della cena un po’ abbondante, tra
l’altro annaffiata da qualche buon bicchiere, ho preferito fare in anticipo
degli appunti scritti ad evitare potenziali sconnessioni che, se sopportate
e tollerate dai nostri spesso lenti PC o dai nostri smartphone, non
sarebbero particolarmente pertinenti in questa sede ad opera del
sottoscritto che, oltre a dover onorare con molto piacere la nostra COMIT,
non avrebbe certo bisogno di fare delle “magre” in veste di giornalista…da
oltre mezzo secolo, oltre che da ex funzionario COMIT.
Tralascio subito i discorsi di rito, i ricordi di una vita professionale
comune, le città nelle quali siamo vissuti, gli uffici Comit che, per la
loro affinità – qualsiasi fosse l’ubicazione geografica - spesso non ci
davano neanche la sensazione di vivere in città diverse dalla nostra
specifica provenienza salvo quando dovevamo uscire dagli uffici stessi
ecc.ecc., per manifestare alcune mie personali sensazioni.
Ho osservato, almeno fino all’ultimo giorno della mia permanenza in COMIT in
varie Filiali italiane Milano Sede, Milano DC, Torino, Roma, Venezia
ecc,.ecc. (parlo del 1993) che nessuno dei nostri colleghi parlava male di
questo glorioso Istituto, salvo eccepire qualche umano e comprensibile
contrasto verso la banca (spesso per ragioni di carriera) e devo dire con
obiettività assoluta che questa sensazione me la sono portata appresso fino
ad ora, facendo una discriminazione invece con altri contesti.
professionali, anche bancari, ove il discorso appariva molto e molto diverso
rispetto a noi: osservavo infatti che erano in molti a parlar male del loro
datore di lavoro, non solo, ma mi risulta che ancor oggi, certi colleghi,
ripeto non COMIT, anche in quiescenza, abbiano ancor oggi qualcosa da
recriminare verso l’Istituzione presso la quale
hanno lavorato. Io non sono certamente uno di quelli. Anzi vorrei dire che
la COMIT per me è stata una seconda scuola che mi ha educato all’economia,
alla finanza, persino al diritto, alla serietà, all’educazione civile,
insomma ad una completa formazione. Mi pare addirittura, e forse questa
volta la dico grossa, che la nostra provenienza professionale COMIT abbia
un…distinguo molto marcato e visibile rispetto ad altre categorie, anche
affini. Mi sbaglio ? Avete osservato anche Voi tutto ciò oppure si tratta di
mera soggettiva impressione ? Oserei dire che, come ho scritto qualche volta
anche su su Piazza Scala, che ciascuno di noi, dopo aver lavorato in questo
Istituto, è come se avesse ottenuto più lauree universitarie tanto da
poterci etichettare tutti dottori Honoris causa !.E di questo
voglio-vogliamo sì o no dire grazie alla Banca Commerciale Italiana, anche
se già laureati ! .Ed infine, voglio spendere una parola di ringraziamento
nei confronti di chi ha organizzato questo impegnativo evento, in primis
Antonio Moffa (a cui va subito un battimano) ed alla direzione e personale
tutto di questa meravigliosa struttura alberghiera.. Antonio mi ha chiesto,
a corredo della serata, di portare persino la mia fisarmonica, per farmi
collezionare qualche “magra” che assumo a mio rischio e pericolo, aggiungo
io, dato che non suono più da molti anni, non solo, ma mi ha anche chiesto
di fare un discorso in qualità di decano (possibile, accidenti !!! che non
ci sia qualcuno più anziano di me in questa sala !!! -
N.d.R.: in realtà era presente Frano Bisogni, più anziano di 4 anni).
Ebbene il discorso sarà breve ed il senso è il seguente:
la nostra nutrita e sentita presenza sta a significare che la nostra
gloriosa COMIT è ancora viva e che noi tutti, grazie a lei, viviamo ancora
della sua grande luce riflessa da trasmettere pari pari anche agli altri.
Ed ho finito. Buona continuazione e GRAZIE A TUTTI!
ARNALDO
N.d.R.: nelle foto inserite nel testo Franco Bisogni
(in basso) e Arnaldo De Porti (in alto)
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