Amici Comit

 

    gli organizzatori (Marini-Pizzi-Vasta)   

 

 

Incontro dei colleghi Comit - giovedì 24 ottobre
Milano - la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

Cari amici, giovedì 24 ottobre gli Amici Comit di Milano (ma non solo...) si sono incontrati davanti alla splendida chiesa cinquecentesca di San Maurizio al Monastero Maggiore, una delle più belle di Milano. La chiesa è quel che resta del più vasto e antico convento femminile di Milano. Edificato all’inizio del sedicesimo secolo (la data più accreditata è l’anno 1503), San Maurizio esprime in pieno gli ideali dell’aristocrazia milanese di quel tempo. E’ un’autocelebrazione dei committenti, che non badarono a spese per dare lustro alle loro famiglie realizzando un’opera che testimonia il livello del gusto e della ricchezza della nobiltà nella Milano cinquecentesca, nonché la capacità delle maestranze e la virtuosità dell’arte decorativa nel pieno fulgore del rinascimento lombardo.
La chiesa di San Maurizio è considerata l’equivalente, a Milano, della Cappella Sistina.
Gli stupendi affreschi dell'interno sono stati commentati con dovizia di particolari da due guide d'eccezione, i colleghi Massimo Caffi e Filippo Vasta che hanno suddiviso i presenti in due gruppi e li hanno introdotti alla scoperta dell'interno della chiesa.
Illustriamo il tutto con una galleria fotografica di Alfredo Izeta (che presenta anche una prima parte dedicata alle persone) e con la spettacolare galleria fotografica di Domenico Pizzi: per meglio comprendere i contenuti dell'edificio religioso vi rimandiamo all'articolo di Filippo Vasta.
Il tutto assolutamente da non perdere!

Amici Comit

 

I presenti:
Marina Bertolini - Paola Brusa - Pia Manni - Carla Manzolini Capelli - Signora Di Donato - Signora Mazzucchi - Signora Milanesi -  Signora Pellegrino - Signora Pisani - Giuseppe Bardone - Francesco Basilico - Bernardino Bava - Sandro Beccacece - Giuseppe Bergamo - Giancarlo Cacchione - Marco Cadegiani - Massimo Caffi - Giuseppe Camozzi - Luciano Capelli - Gregorio Cerra - Cipolat Gianmario - Gioacchino Costantino - Federico Della Grisa - Umberto Di Donato - Giorgio Giammaria - Domenico Gioffrè - Gianpaolo Inuggi - Sergio Iosti  - Alfredo Izeta - Alberto Maccione - Osvaldo Mariani - Sergio Marini - Salvatore Mazzucchi - Massimo Messa - Milanesi Lorenzo - Gianfranco Minotti - Andrea Nucera - Alberto Pasini - Carlo Pellegrino - Gigi Pinto - Guido Pisani - Domenico Pizzi - Lorenzo Primiceri - Carmelo Profeta - Felice Radice - Giovanni Rossetti - Mario Saini - Renzo Saitta - Sergio Santaniello - Michele Signorile -  Renato Sironi - Adalberto Vallini - Dino Vanin - Filippo Vasta - Rodolfo Vicinanza

 

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San Maurizio al Monastero Maggiore rappresenta un salto nella Milano del XVI secolo. Attraverso la pittura che ricopre interamente gli ottomila metri quadrati della struttura, passano sotto i nostri occhi l’esibizione del potere e della ricchezza dell’ultimo periodo del dominio sforzesco, ma anche la devozione, la liturgia nel periodo in cui è attraversata dalla riforma tridentina, la fede interpretata dal pennello di grandi artisti. San Maurizio è la chiesa di un monastero di monache benedettine; la leggenda lo vuole fondato nel VI secolo da San Sigismondo, re di Borgogna. In origine dedicato alla vergine, il monastero prese il nome di San Maurizio nel 964, quando ricevette in dono da Ottone I la reliquia del sangue del santo. Il prestigio di cui godeva il convento, denominato sin dall’origine monasterium major, è anche testimoniato dal fatto che fu risparmiato dalla distruzione della città decretata dal Barbarossa nel 1162. Racconta Galvano Fiamma che la clemenza dell’imperatore fu un atto di omaggio verso il suo predecessore Ottone I.
Per la sua importanza, San Maurizio fu scelto quale sede claustrale da molte giovani di illustre casata. Nel 1447 fu trasformato in clausura e solo nel 1794 l’arcivescovo revocò il divieto per le monache di superare la parete divisoria. Quattro anni più tardi, nel 1798, la Repubblica Cisalpina, in adesione agli editti napoleonici, soppresse il convento.
Dopo la soppressione il convento soffrì un periodo di abbandono; l’edificio fu acquistato nel 1864 dal Comune di Milano per essere adibito a caserma dei pompieri. L’apertura della Via Luini, nel 1871 comportò la distruzione del chiostro orientale.
La chiesa che oggi vediamo fu edificata a partire dal 1503 in luogo di una chiesa più piccola preesistente.
In mancanza di documentazione e dopo notevoli studi e controversie, è stata attribuita a Gian Giacomo Dolcebuono, architetto nato a Lugano, proveniente da una famiglia tradizionalmente dedita alla costruzione. Al Dolcebuono si devono, fra l’altro, il tiburio del Duomo di Milano, il Duomo di Pavia e il tempio lodigiano dell’Incoronata. In passato erano stati tirati in ballo come possibili artefici della costruzione il Bramantino, lo Zenale e l’Amadeo, quest’ultimo coautore con il Dolcebuono di altre opere importanti, nonché Cristoforo Solari.
La facciata, rivestita da pietra grigia di Ornavasso, è a tre piani, spartiti da lesene e aperti da tre finestre arcuate al secondo piano e da un oculo circolare al terzo.
La chiesa presenta un’unica navata coperta a volta e bipartita in due spazi da un tramezzo, alto sino all’imposta di volta, che separa lo spazio per il pubblico da quello destinato alle monache. Sui lati, due ordini di lesene sovrapposti inquadrano gli archi delle cappelle e una soprastante loggia a serliane. Dalle lesene parte la volta a costoloni, di stile tardo gotico francese. La chiesa del pubblico consta di quattro campate; sei la chiesa claustrale.
Fonti: Maria Teresa Fiorio, Bernardino Luini e la pittura del Rinascimento a Milano: gli affreschi di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano 2000.
Sugli affreschi di San Maurizio, presentiamo due rassegne fotografiche corredate di didascalie (di particolare interesse quella di Domenico Pizzi).

Filippo Vasta - 26 ottobre 2013

 

N.d.R.: per visualizzare la pianta della chiesa cliccate sull'immagine inserita nel testo

 

 

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La galleria fotografica di Domenico Pizzi
cliccate sulle miniature per visualizzarle (didascalie molto accurate sulle immagini ingrandite)

 

 

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La galleria fotografica di Alfredo Izeta
cliccate sulle miniature per visualizzarle (didascalie sulle immagini ingrandite)

 

 

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Amici Comit - ottobre 2013