Amici Comit

 

    L'ABBAZIA DI CHIARAVALLE  

 

La costruzione dell’Abbazia di Chiaravalle iniziò nel 1135 e la chiesa fu consacrata nel 1221. La torre tiburio fu costruita ed affrescata nel XIV secolo.

I Monaci Cistercensi dell’Abbazia si distinsero per le opere di bonifica ed irrigazione del territorio, l’Abbazia divenne famosa ed ospitò persone importanti come l’imperatore Carlo V, il re Francesco I ed i papi Giulio II e Clemente VII.

Nel 1798 la Repubblica Cisalpina instaurata da Napoleone Bonaparte scacciò i monaci dall’Abbazia che fu messa all’asta. Nel 1894 iniziarono i lavori di restauro del monumento e nel 1952 ritornarono i monaci per interessamento del cardinale Schuster.

 

L’INGRESSO

L’ingresso della Abbazia è sormontato da una torre eretta nel 1500 dal cardinale della Rovere per volere di Luigi XII, re di Francia Nel piazzale interno vi è a sinistra una cappella dedicata a S. Bernardo, costruita nel xv secolo, riservata alle donne che non potevano entrare nella Abbazia. A sinistra vi è la foresteria della Abbazia nella quale si trova una chiesetta dedicata a S. Bernardo del XVIII secolo.

 

LA CHIESA

La facciata della chiesa ha la forma a capanna ed è preceduta da un portico barocco del 1625, la cui parte superiore fu abbattuta nel 1926.

Il portale d’ingresso duecentesco è di gusto francese ha un archivolto a tutto sesto ed una forte strombatura. I battenti del portone dio legno hanno nei riquadri i santi fondatori Roberto, Alberico, Stefano Harding e Bernardo, a lato lo stemma della Abbazia.

La chiesa è dedicata a Maria come tutte le chiese dell’ordine. Unità di misura della chiesa è la campata, costituita da una base quadrata che diviene in alzato un cubo. La navata centrale è divisa in quattro campate, coperte da volte a crociera costolonate, a cui corrispondono otto campate regolari nelle laterali, coperte da volte a crociera lisce. Una quinta campata costituisce il presbiterio mentre due campate rettangolari formano i bracci del transetto.

Gli affreschi dei fratelli Fiamminghini

Durante il periodo barocco la navata principale ed il transetto furono rivestiti di affreschi con personaggi importanti dell’ordine ed episodi della sua storia. Autori degli affreschi i fratelli Giovanni Battista e Giovanni Mauro della Rovere detti i Fiamminghini perchè il padre era olandese. Allievi del Procaccini ed influenzati da Cerano e Morazzone i Fiamminghini traducono nella loro produzione ricca di colori e contrasti il clima religioso del Concilio di Trento che ribadiva l’importanza delle immagini sacre per la diffusione della fede.

Sui grossi pilastri rotondi della principale furono affrescati alcuni santi ed abati dell’ordine,

Nella controfacciata i Fiamminghini dipinsero la fondazione della Abbazia ed ai lati due cardinali cistercensi. Sopra il coro ligneo i pittori dipinsero due affreschi, a sinistra S.  Bernardo vede gli angeli annotare il grado di fervore dei monaci che pregano, a destra i monaci cantano un inno e gli angeli musicanti rispondono con il “te dominum confitemur”

 

IL TRANSETTO

Dei Fiamminghini sono anche gli affreschi del transetto, il lato Nord è dedicato ai martiri dell’ordine, l’uccisione di S: Tomas Beckett per opera di re Enrico II, il martirio di S: Bernardo di Poblet, i massacri dei monaci di Oliva e delle monache di Vittavia

Nel transetto destro l’albero genealogico dell’ordine cistercense con papi, vescovi, santi e beati

 

IL CORO DI GARAVAGLIA

Nella quarta campata vi è il coro ligneo di Carlo Garavaglia del XVII secolo con episodi della vita di S. Bernardo con disegni incisivi e maestose architetture. Al centro del coro un cassone rettangolare sul quale poggiava il leggio per i corali degli uffici.

 

GLI AFFRESCHI DEL TIBURIO

Nel tamburo ottagonale della cupola vi sono una serie interessante di affreschi che illustrano alcuni avvenimenti della vita della Madonna che sono ricavati dai Vangeli apocrifi

Nella parete EST nel posto più importante e visibile è raffigurata la Vergine incoronata dal Cristo . La Madonna e Cristo sono chiusi in un ovale , le due figure sono molto incisive con colori chiari

Nella parete Sud è raffigurato l’Annunciazione a Maria del suo prossimo transito  da parte di un Angelo con una palma in mano, a destra e sinistra vi sono angeli e santi

Nella parete Nord è raffigurata la Transitio o Dormitio di Maria

Nella parete Ovest l’affresco rappresenta il trasporto del corpo di Maria

Gli affreschi sono datati nella prima metà del XIV secolo, L’Arslan suggerisce un gruppo di pittori della scuola grottesca lombarda.

 

L’ALTAR MAGGIORE

Nel presbiterio l’altar maggiore è stato realizzato nel 1689 in stile barocco a destra vi è la cattedra abbaziale del Gorrado con la Madonna del latte

 

LA RESURREZIONE DI GIACOMO MANZU’

Sulla parete di fondo del transetto vi è la grande statua di marmo bianco di Manzù che raffigura l’Angelo della Resurrezione, notevole per la bellezza del volto ed il panneggio. Alla base la frase “Exsurrexit ed adhuc sum tecum” E’ un omaggio al banchiere Raffaele Mattioli che ha voluto essere sepolto nel cimitero conventuale della Abbazia.

 

LE CAPPELLE DEL PRESBITERIO E LA SACRESTIA

Ai due lati del presbiterio si aprono sei cappelle secondo lo schema cistercense, sulla parte del pianerottolo sopra la scala che portava al dormitorio la <”Madonna della buona notte” affrescata nel 1512 dal Luini . A destra del transetto la grande sacrestia costruita nel 1412 dall’Abate Fontana ed ampliata nel 1637 . Le volte sono a crociera i monumentali armadi sono di Garavaglia

 

IL CHIOSTRO

Il chiostro è il cuore del monastero. L’unico lato originale è quello addossato alla chiesa , gli altri lati del chiostro sono stati ricostruiti con colonnine e capitelli ritrovati.

Il lato orientale del chiostro immette nel Capitolo con importanti affreschi e celebri graffiti su monumenti di Milano

Sul lato meridionale del chiostro vi è il refettorio.

 

LA TORRE TIBURIO

La torre tiburio è alta 50 metri, invito ad una ascesa spirituale , la ricchezza degli elementi e gli accostamenti di colore ne fanno un punto di riferimento.

Tra gli altri edifici l’antico mulino medievale recentemente restaurato

 

Giuseppe Bardone - Milano

 

 

 

Il 12 settembre una quarantina di Amici Comit del Milanese (ma non solo.....) hanno visitato l'abbazia di Chiaravalle nei pressi di Milano, nel cui cimitero riposa Raffaele Mattioli.
Il collega Giuseppe Bardone ha illustrato con grande competenza la struttura religiosa: sempre attento e preparato, ha fatto capire ai presenti la vera essenza di una posizione monastica che ha visto i suoi albori nel XII secolo.

Eccezionalmente siamo riusciti a recitare una preghiera per Raffaele Mattioli e Bernardo Crippa, entrambi tumulati nel piccolo cimitero adiacente alla chiesa: un monaco, che ci ha accompagnato alle loro sepolture, ha guidato i nostri pensieri al ricordo dei due colleghi scomparsi.
 
Fotografie di Massimo Messa e Alfredo Izeta.
I presenti:
Manni Pia - Scovolo Elisa - Bardone Giuseppe - Bava Bernardino - Boschini Luca - Bruno Dario - Cannata Armando - Cerra Gregorio - Cosenza Alfonso - Della Grisa Federico - Esposito Leonardo - Fortunato Guido - Giammaria Giorgio - Gioffrè Domenico - Imbriano Matteo Renato - Inuggi Gianpaolo - Iosti Sergio Izeta Alfredo - Lecchi Bruno - Locati Anselmo - Luciani Gino - Maccaferri Aldo - Mariani Osvaldo - Marini Sergio - Messa Giorgio - Messa Massimo - Modenesi Luciano - Nucera Andrea - Panella Salvatore - Paroni Ezio - Pasini Alberto - Pinto Luigi - Pizzi Domenico - Primiceri Lorenzo - Profeta Carmelo - Radice Felice - Reina Piero - Roscini Roberto -  Santaniello Sergio - Signorile Michele - Sironi Renato - Vanin Dino - Vasta Filippo - Vicinanza Rodolfo

 

 

 

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Amici Comit - settembre 2013