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L’ANTICO SPLENDORE DEL CANTO GREGORIANO
dal Notiziario 150 - Dicembre 1991


E’ uscita recentemente una registrazione dal titolo <L’antico splendore del canto gregoriano>„ che ha come interpreti il <Coro dei monaci dell’Abbazia di Chiaravalle Milanese>, di cui è primo cantore Padre Giuseppe Gaffurini ed il < Gruppo di canto gregoriano della Basilica di S. Marco> in Milano, diretto dal maestro Giovanni Vìanini.La registrazione interamente digitale, offerta a prezzo medio, è stata curata dalla Rusty Records ed è disponibile in versione compact (CDR 111 DDD) ed in cassetta, ed è interessante sia per i brani scelti - tratti dai codici di S. Gallo ed Einsiedeln che del graduale romano e del graduale, antifonale e vesperale cistercense - sia per la statura dei due interpreti, che forniscono un’interpretazione profonda che mette in risalto la purezza e la semplicità di tale canto per la preghiera ed il profondo pathos che emana dall’apparente impassibilità. L’ottima qualità sonora ed artistica di questa opera, che risulta essere la prima dei monaci di Chiaravalle, unitamente alle ricche note di copertina, ne consiglia sicuramente l’acquisto sia agli appassionati di tale genere musicale che a coloro che si vogliono avvicinare a questo affascinante campo. E’ una interpretazione senza concessione alcuna allo spettacolare, di una ammirevole giustezza di tono: una versione di riferimento da raccomandarsi senza alcuna riserva.Il Canto Gregoriano è, come noto, il canto ufficiale della Chiesa romana. Con questo termine viene comunemente indicata tutta la tradizione monodica antica, religiosa e per sole voci In realtà, come è bene spiegato nelle note di copertina, alle origani della tradizione musicale occidentale si pone il repertorio gregoriano, atto di avvio ufficiale del cammino che ha accompagnato le civiltà colte attraverso venti secoli di musica.Recuperare il Gregoriano è indagare sulle proprie radici storiche e spirituali in un viaggio ricco di sorprese. Benché la tradizione attribuisca a papa Gregorio Mago l’invenzione di tale canto, le moderne ricerche musicologiche hanno accreditato l’ipotesi che il canto gregoriano abbia avuto origine alla fine del secolo VIII in epoca carolingia dalla fusione tra il repertorio antico romano ed il gallicano. Il repertorio nuovo si consolidò nei secoli successivi soprattutto nei monasteri, centri altissimi di trascrizioni e ricerche musicali. Dopo alcuni secoli di decadenza, iniziati a partire dal XII per i nuovi orientamenti musicali, il ripristino del Gregoriano risale al secolo scorso per merito delle iniziative dell’Abbazia benedettina di Solesmes ed al celebre Motu proprio di papa Pio X del 1903. Tale antica e misteriosa natura di canto per la preghiera, come viene rilevato nelle note, rappresenta ora come nel passato <una voce innalzata a Dio per materializzare in puro disegno di voci l’inesprimibile che sta dentro l’animo umano>.

 

Giuseppe Bardone (Casteggio)

 

 

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