Pubblichiamo a puntate nelle News un lavoro del collega Giorgio Nobis di
Verona
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CONFLUENZE CULTURALI ANTICHE NELLA CIVILTÀ ATTUALE
6a puntata
6. Della grande civiltà Assiro/Babilonese, che per più di un
millennio si sviluppò dal Golfo Persico
sino al Mediterraneo ed il cui centro vitale e propulsivo fu
Babilonia, si potrebbero scrivere molte
pagine, poiché numerosissimi e variegati furono i campi del
sapere sui quali fondò la sua storia (sapere
che derivarono dai Sumeri, che li precedettero nell’area).
Storia che, i vari sovrani che si sono
succeduti hanno avuto cura di documentare in grandi raccolte,
iscritte su prismi a sei facce, d'argilla
o di pietra, di piccole o grandi dimensioni.
Rilevante fu, quindi, il contributo di queste genti al progresso
civile; tuttavia in uno specifico campo
esse si posero all’avanguardia nel cammino della civiltà: le
leggi. In precedenza il sistema legislativo
dei popoli che precedettero gli Assiro/Babilonesi era basato
sulla trasmissione orale delle sentenze
emesse dal sovrano o nei principi morali contenuti nei libri
sacri delle rispettive religioni;
quindi un diritto non codificato e lasciato all'interpretazione
dei singoli giudicanti.
Anche se in epoca sumera alcune leggi erano state
presumibilmente trascritte (per il vero ne conosciamo
un unico esempio: una tavoletta d’argilla sulla quale furono
incise alcune brevi leggi, promulgate
intorno al 2100 a.C. da UR.NAMMU, re della III dinastia di UR),
il primo “corpus legis”
fu il CODICE DI HAMMURABI.
Questo grande sovrano regnò in Babilonia dal 1792 al 1750 a.C.,
fu un valoroso guerriero ed un
saggio amministratore, ma è soprattutto ricordato per il suo
codice, inciso su di una stele di diorite,
alta due metri, sulla quale appare il sovrano, mentre riceve dal
dio Shamash le leggi da promulgare
e che sono appunto incise sulle due facce della stele:
Il “corpus legis” è suddiviso in 282 articoli, che concernono
varie categorie sociali e di reati ed abbraccia
tutte le possibili situazioni dell’umano convivere del tempo. Le
leggi sono notevolmente
dettagliate e concernono in particolare: il furto, le
disposizioni relative agli “awilum” (i cittadini a
pieno titolo), ai “muskenum” (i semiliberi, ma non possidenti)
ed ai “wardum” (gli schiavi), le disposizioni
riguardanti i soldati ed i tributari, gli affitti dei campi e le
controversie agricole, il diritto
familiare, le percosse e le lesioni, i maestri e le loro
retribuzioni, il trattamento degli schiavi.
Molte di queste disposizioni possono sembrare crudeli
all’odierno senso della giustizia, tuttavia non
dobbiamo dimenticare che, nell’epoca in cui furono emanate, era
di comune accettazione la Legge
del taglione, applicata da Egizi, Ittiti, Ebrei e da tutti gli
altri popoli fino al tardo Medioevo.
Malgrado quest’ultimo asserto, dobbiamo aver presente che il
Codice di Hammurabi rappresenta un
notevole passo in avanti per l’umanità onde uscire dalla sua
originaria anarchia legislativa. É un
contributo importantissimo, sia verso un inizio di
democratizzazione della società, sia come testimonianza
storica, sia infine per il riconoscimento intrinseco delle
disparità socio-economiche esistenti
all’epoca tra le varie classi; non è azzardato affermare che lo
stato di diritto inizia con questo
sistema legislativo.
7. Avvicinandoci maggiormente ad un periodo storico a noi più
prossimo, troviamo l’evoluta cultura
mediorientale dei Persiani. Dal VII secolo a.C. i popoli
dell’altopiano iranico abbandonarono lo
stile di vita nomade e s'insediarono stabilmente nell’Iran
meridionale, creando il loro primo stato
organizzato. Fu con l’avvento sul trono di Ciro il Grande che
iniziò, mediante una serie di guerre di
conquista, la formazione di quello che divenne il più potente e
vasto impero mai visto fino ad allora,
la maggior estensione del quale fu opera di Dario I.
Tuttavia il suo tentativo di espandersi verso occidente fu
bloccato dai Greci nella battaglia di Maratona
ed il medesimo successivo tentativo di suo figlio Serse I si
spense a Platea nel 479 a.C.
In ogni caso, l’impero persiano fu un grande esempio
d'organizzazione e buon governo, sia nei confronti
delle proprie genti, sia nei confronti dei popoli sottomessi.
Persepoli ne fu per secoli la splendida
capitale e le credenze religiose di queste genti trovarono in
Zoroastro il loro messia, che riorganizzò
il "pantheon" tradizionale in direzione del monoteismo.
I tratti caratteristici di questa civiltà furono, anzitutto e
per la prima volta nella storia, durante il regno
di Ciro il Grande, la promulgazione d'inediti principi di
diritti umani: quali la concessione di
pari diritti tra uomini e donne, di diritti di libertà e di
sicurezza personale, di movimento e, in particolare,
l’affermazione del diritto alla proprietà, l’abolizione della
schiavitù, la libertà di culto.
Tutte queste norme sono contenute in un manufatto chiamato il
“Cilindro di Ciro” che qui vediamo
riprodotto:
a testimonianza di una cultura vasta e profonda, che,
nonostante i conflitti, incise particolarmente
sull’evoluzione in senso democratico e civile di quella greca.
Proprio in riconoscimento del suo grande valore per l’umanità.
il predetto manufatto è esposto nel
palazzo delle Nazioni Unite a New York.
Giorgio Nobis - Verona
fine della sesta puntata - continua
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