UN SANTO NATALE ALL’ INSEGNA DI  GRAVI TURBAMENTI SOCIALI CHE NE INFICIANO IL SIGNIFICATO…
di Arnaldo De Porti (Feltre)

Prima di iniziare questa breve riflessione, voglio dire subito di aver avuto il conforto-sconforto quotidiano dall’ascolto attento ed asettico  della pubblica opinione, realtà che ho pertanto appurato sul… campo, ad evitare  che detta mia riflessione   non fosse giustificabile e magari ascrivibile all’umore dei miei…anni che avanzano (sia nel senso cinetico ma soprattutto contabile):   da una prima anamnesi sociale mi pare, purtroppo,  di aver capito e quindi di dover  poter diagnosticare che il mondo sta assumendo nuove  pericolose e forse insanabili  pieghe in quasi tutte le sue angolazioni.  Ad ogni livello ed in ogni contesto.
Mi verrebbe da dire che, questi ultimi anni che abbiamo e stiamo vivendo (?),  obbligherebbero la messa in discussione di ogni cosa . E ciò,  sia nel contesto socio-politico ove la degenerazione è ormai un fatto vergognosamente eclatante, sia in quello delle  varie professioni, della coesione sociale, degli affetti persino familiari, della vita in generale insomma,  per finire, mi spiace dirlo, anche della messa in discussione della stessa religione cristiana che – ahimè – non solo non sta al passo con queste metamorfosi della società di oggi, ma addirittura sembra subire forti contraccolpi addirittura in direzione degli stessi  suoi dogmi.  Papa Bergoglio, docet !
Vivo oggi infatti il Santo Natale  come una ricorrenza che è lungi dalla gioia della nascita di un bambino, apparendo  essa inficiata dai vari problemi che questo nostro periodo ci ha presentato in un piatto sempre più scarno non solo di benessere materiale, ma anche di voglia di vivere, di entusiasmo, di soddisfazione in quel che si fa, di programmare, tanto da  essere piombati, e nella povertà nella sua accezione vera,  e in quella, meno materiale,  riconducibile alla mancanza della gioia di vivere. 
Forse noi bancari che proveniamo da un mondo professionale che ci ha in qualche modo offerto un piatto diverso rispetto a tante altre professioni, non sentiamo ancora in maniera forte le preoccupazioni drammatiche del momento, malgrado esse stiano facendo capolino già da molto tempo. Ed i colleghi che mi leggono capiranno senz’altro ciò che intendo dire in quanto la nostra pregressa professione ci ha consentito di esplorare e comprendere, meglio di altri, quasi tutte le realtà professionali attraverso il solito denominatore comune che è il denaro, adoperato appunto in tutti i contesti sociali.
Vorrei tanto sbagliare, ma temo che non sia così. E mi spiace di non poter offrire una nota di gioia in questo periodo che ci riporta al Gesù Bambino.
Vorrei ricordare le solite cose che continuo a scrivere sui giornali da almeno un ventennio.  L’Italia sarebbe un paese ricco, invidiabile, felice, con immani risorse da utilizzare, risorse capaci di fugare ogni conflittualità sociale, ma la politica italiana  - lasciatemelo dire come me la sento di dire -  ha già rovinato il paese: al governo ci sono infatti  ragazzetti e ragazzette che non valgono un fico secco, incapaci di tracciare linee efficaci per dare un assetto al Paese: mi verrebbe da dire, senza offesa per il collega, che un semplice nostro impiegato, avrebbe  saputo fare meglio di un… qualsiasi presidente del consiglio, arrivista dell’ultima ora, il cui obiettivo non è quello di sanare l’Italia, ma di potersi beare del titolo di capo del governo. E mi fermo qui.
Ma  veniamo al Santo Natale, se vogliamo anche in maniera molto interessata:  chiediamo al Bambino Gesù che nasce in questo periodo,  di aiutarci allo scopo di raddrizzare il mondo e, per quanto ci  riguarda,   di sbrogliare definitivamente per il 2015  la vergognosa vicenda del…. Fondocomit  ed evitare che, ad essa non si aggiunga l’INPS che, in mano a questi ragazzetti-ragazzette di cui facevo cenno dianzi, non lascia affatto tranquilli…. 
Non mi meraviglierei  infatti che, all’improvviso, una volta che detta nostra vergognosa classe politica  non dovesse più riuscire ad impinguarsi dei beni di noi cittadini, si presentasse al suo elettorato con una scusa del momento per dirci che l’ente pensioni  sta facendo acqua e non è più possibile erogare del tutto quanto ci spetta…
Allora  capiremmo meglio anche noi… pseudo privilegiati.
 

BUON NATALE A TUTTI E PERDONATE IL REALISMO DI CHI E' ENTRATO IN BANCA AI TEMPI DI CUCCIA E MATTIOLI. 

ARNALDO DE PORTI (Feltre)

 

 

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Amici Comit News - Natale 2014