Natale nel Salento

di Fernando Mazzotta (Taranto)
cliccate sulle miniature sottostanti per ingrandirle

 

Molti di voi colleghi sicuramente conosceranno il Salento per aver trascorso delle vacanze estive al cospetto di un mare da “Caraibi”. Invece, consentitemi di suggerire una scelta controcorrente rispetto alle masse vacanziere estive che potrebbe consentirvi di apprezzare “il lato invernale” del Salento, quello meno caotico, ma più caratteristico e tradizionale.

Il clima particolarmente mite di questo estremo lembo d’Italia durante il periodo delle festività natalizie, di Capodanno e dell’Epifania che si arricchisce di aspetti molto inediti, potrebbe rappresentare lo stimolo per una vacanza ideale.

Per assaporare la magia di questo periodo di festività in una città suggestiva come Lecce non occorre necessariamente infilarsi in grandi eventi, ma basta passeggiare tra le sue strade addobbate a festa, ammirando la bellezza della pietra leccese, delle chiese e dei suoi monumenti più importanti. In questo modo potreste scoprire le caratteristiche più autentiche di questa città, conoscendo quali solo le sue tradizioni e le sue radici più profonde.  
 

Il Natale artigiano, un evento che si tiene nella centralissima Piazza Sant’Oronzo, una sorta di “villaggio”natalizio dove poter non solo fare acquisti, ma anche degustare specialità salentine, ascoltare storie locali, ammirare le tradizioni artigianali evidenziate in una grande mostra-mercato all’aperto. I prodotti locali vanno dall’enogastronomico ai manufatti artistici in pietra leccese, cartapesta ceramiche, legno, tessuti e vetri.

 

 

La realtà produttiva della viticoltura endogena, che si esprime attraverso dei rosati d’eccellenza fra cui il ben noto Five Roses di Leone De Castris e le varie etichette a base di Negroamaro e Malvasia, ha radici millenarie ed è fortemente legata alla specificità del territorio.

La tipicità della gastronomia salentina si racchiude nel succulento piatto di ciceri e trie, un piatto fatto a base di ceci cotti alla pignata (un orcio di terracotta tenuto accanto alla brace del camino per tutta la notte nel quale sobolliscono per ore i legumi fino a giungere a una sublime cottura) e arricchiti da lasagne (trie) in parte fritte.

 

 

i Muerzi, una variazione leccese della ribollita toscana: pane tostato o fritto con cime di rape e piselli bianchi secchi e i cardi fritti.
 

 

I turcinieddrhi che sono una specie di involtini di fegato, polmone e cuore di agnello tenuti insieme dalla rete e dal budellino dello stesso agnello conditi con sale, pepe e prezzemolo e la loro cottura deve essere rigorosamente fatta alla brace.

 

 

I dolci dalle carteddhrate (cartellate) ai purceddhruzzi e agli scaiozzi.
 

 

le frise


Pane, salsa di pomodoro e peperoncino

 

Tra gli elementi che ricorrono spesso nei mercatini e le bancarelle del Natale leccese sono le magnifiche creazioni di cartapesta.  Tra il XVII e il XVIII secolo un forte sentimento religioso portò all’introduzione della cartapesta come arte del sacro nell’universo salentino dando vita a una nuova espressione religiosa che non avrebbe conosciuto, da allora in poi, alcuna battuta di arresto. Si prepara utilizzando prevalentemente carta e stracci intrisi di un materiale legante (oggi colla vinilica) anticamente colla di farina, un’alternativa decisamente più economica rispetto alla pietra e al legno dalla quale si ricavano capolavori d’arte sacra che si possono ammirare non solo nelle chiese salentine, ma ormai in buona parte d’Italia. E quindi si possono ammirare varie Natività, personaggi del presepe realizzati con estrema minuzia e con questo materiale tanto povero quanto duttile. Dei souvenir anche di incredibile valore si possono trovare tra questi mercatini.

 

 

Un aspetto tipico dell’area salentina è quello della realizzazione in molti comuni dei “presepi viventi”. La bellezza di ciascuno di essi, realizzati con molto cura e dedizione, è rappresentata dalle diverse ambientazioni sempre molto belle come campagne, antiche corti o palazzi nobiliari seicenteschi, settecenteschi.

Esistono poi diversi altri tipi di presepi che pur non essendo viventi sono del tutto caratteristici tanto da imprimersi facilmente nella memoria dei visitatori. Tra questi è ormai diventato un must il presepe realizzato ogni anno all’interno dell’Anfiteatro romano nel cuore di Lecce. Affacciandosi sull’Anfiteatro – che è posto molto al di sotto del livello stradale – si possono ammirare con un colpo d’occhio unico tra i gradoni romani, nella grande arena centrale, casupole realizzate con la tecnica del muretto a secco, piante, ulivi, fiumiciattoli che fanno da vivo contorno alla capanna del Bambino. I personaggi del presepe sono ovviamente tutti realizzati in cartapesta.

 

 

 

Buona Natele e Felice anno nuovo a tutti.
 

Fernando Mazzotta (Taranto)

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico




 

 

 

 

Quelli che la Banca Commerciale Italiana News - Natale 2015