12 settembre 2013: Mennea Day - di Fernando Mazzotta 
 
 

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Era il 12 settembre del 1979 quando all’Universiade di Città del Messico Pietro Mennea stabilì il record del mondo nei 200 metri fermando il cronometro a 19”72 un primato che è durato fino al 1996, quando Michael Johnson riuscì a migliorarlo con il tempo di 19”32, prima che cominciasse l’era di Usain Bolt. Tuttavia quel 19”72 di Mennea resta tuttora il primato Europeo.

La Federazione Italiana di Atletica Leggera ha voluto dedicare quest’anno – a quasi sette mesi dalla prematura scomparsa della “Freccia del Sud” – un giorno e duecento metri nel ricordo di Pietro Mennea. Il 12 settembre Barletta in primis e poi Roma, Milano, Torino e oltre 60 città su tutto il territorio nazionale hanno dato vita a una ricca serie di iniziative per il “Mennea Day”. Mostre, convegni, annulli filatelici, proiezione di filmati sono stati realizzati per questa speciale ricorrenza che ha attraversato stadi e centri storici trasformati in piste di atletica.

A Roma è giunto appositamente per questo evento anche Tommie Smith a cui Mennea aveva “strappato” il record del mondo di 19”83. Per i più giovani ricordo che Tommie Smith e John Carlos furono gli alfieri del movimento dei diritti civili e alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 compirono un gesto di dissenso, che per quei tempi fu molto coraggioso, presentandosi sul podio della premiazione con il capo chino e il pugno alzato. Fu uno dei momenti chiave della storia dello sport: Il destro di Smith (medaglia d’oro) simboleggiava il “black power” e la forza, il sinistro di Carlos (medaglia di bronzo) l’unità del popolo “nero”. Ai piedi indossavano solo i calzini neri senza scarpe simbolo della povertà dei negri.

Il “Mennea Day” è stato animato da tantissimi atleti di ogni categoria, professionisti, master, amatori, semplici appassionati dello sport. A Barletta, presente il senatore Pietro Grasso, Presidente del Senato, è stato celebrato il gemellaggio con la città di Formia sede del Centro Federale della FIDAL che fu la “culla” degli allenamenti di Mennea sotto lo sguardo vigile e attento del suo allenatore Vittori ‘u professo’ come amava definirlo.

Questo evento, che non sarà l’ultimo ma il primo di una lunga serie, ha permesso ai tanti ragazzi che hanno partecipato in tutta Italia dal Nord al Sud e che hanno la corsa nel cuore e non hanno potuto conoscere Mennea, che si può correre verso un sogno da inseguire con la sola cultura del duro allenamento e magari di festeggiare l’arrivo al traguardo con quel dito mirante verso l’alto. Purtroppo, in Italia non esistono tantissimi impianti e buone attrezzature sportive per praticare l’atletica leggera. Senza nulla togliere agli sport cosiddetti “ricchi” che attraggono molto più facilmente, per i nostri ragazzi bisognerebbe creare dei veri e propri mini centri tecnici in ogni città dotata di una pista di atletica leggera che possano divenire un punto di riferimento alla stessa stregua delle varie scuole calcio, basket, volley, ecc. Fare “formazione” non significa catapultare in pista dei ragazzi e affidarsi “al fai da te” o al solo talento naturale. Il talento, ove esiste anche in forma embrionale, va curato, coltivato e sviluppato, altrimenti tante “potenzialità” si perdono lungo il cammino. Nel 2014 l’Europa finanzierà anche lo sport e la FIDAL dovrebbe “salire” su questo treno e avviare dal basso un programma inteso a formare dei veri e propri vivai dai quali attingere per la “costruzione” in futuro di una Nazionale di Atletica Leggera che riporti l’Italia ai livelli del passato. Da troppi anni ormai la nostra atletica “soffre” per la mancanza di risultati sia ai Giochi Olimpici che ai vari Campionati del Mondo, senza parlare poi dei record. Non ci si può esaltare, come hanno fatto alcuni “soloni”per un sesto posto della Trost nel salto in alto femminile e della Rigaudo quinta nella marcia agli ultimi campionati del mondo di Atletica Leggera di Mosca da dove ce ne siamo tornati con una misera, misera medaglia d’argento della Straneo nella maratona femminile.

Che il “Mennea Day” sia il viatico per una rivoluzione tecnico-culturale nell’ambito della Federazione perché l’insegnamento di Pietro Mennea, al di là delle sue straordinarie qualità di atleta, fatica dell’allenamento, volontà di raggiungere un risultato, possano riportarci immagini sulle prime pagine dei giornali come questa.

Per concludere, anche a Grottaglie (Taranto) si è svolto il Mennea Day. La partecipazione è stata piuttosto “simbolica” anche perché gli atleti più evoluti sono stati attratti da altre sedi dove c’è stata vera competizione. Il vostro che vi scrive si è limitato (purtroppo) a fare da fotografo oltre che collaborare all’organizzazione nella qualità di Segretario del Comitato Provinciale della FIDAL di Taranto. Nella foto con Egidio Massafra ex-maratoneta di ottimo livello della mia generazione……………che ben si è difeso alla sua veneranda età sulla distanza dei 200 mt.

 

Fernando Mazzotta - Taranto

 

 

 

 

 

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Amici Comit News - settembre 2013