Gli organizzatori (Sergio Marini, Domenico Pizzi, Filippo Vasta) - fotografie di Alfredo Izeta

 

Milano, Basilica di Sant'Ambrogio


Come è ormai consuetudine, la visita alla chiesa è stata illustrata dai colleghi Giuseppe Bardone (che ci ha trasmesso la breve relazione da lui predisposta) e Filippo Vasta. Partecipazione record: quasi un centinaio di persone a testimonianza del forte interesse che suscitano questi incontri periodici.


Capolavoro delle chiese romaniche  , la basilica fu fondata tra il 379 ed il 386 da S. Ambrogio, accanto alla chiesa fu edificato nell’VIII secolo un monastero benedettino.                                                                        L’atrio, detto di Ansperto, è porticato su tre lati .Le arcate di cotto poggiano su massicci pilastri a fascio. Nel sottoportico vi sono frammenti architettonici e fregi intagliati di varie epoche, tra i quali è importante l’arca dell’arcivescovo Ansperto.

La facciata, anteriore all’atrio reca in basso il nartece che si compone in 5 arcate, a cui ne corrispondono 5 nell’ordine superiore. Nella facciata sono inseriti i tre portali di ingresso, quello centrale ha imposte di legno di cipresso  con incise Storie della vita di Davide e Saul  rifacimento settecentesco della  porta originaria. Interessanti le borchie a teste leonine in bronzo. A sinistra il sepolcro marmoreo di Pier Candido Decembrio, segretario di Filippo Maria Visconti morto nel 1477, a destra tracce di affreschi.

I due campanili sono a destra il campanile dei Monaci (IX secolo) ed a sinistra il campanile dei canonici (XII secolo) completato nell’Ottocento.

L’interno presenta tre navate di cui la maggiore doppia delle laterali. Sopra le navate laterali vi sono i matronei. Alla fine della navata principale il tiburio ottagonale ed il presbiterio che termina con il coro sopraelevato. Nelle navate vi sono pilastri cruciformi con capitelli adorni di fogliame ed animali immaginari. Sotto la seconda arcata di destra la statua di Pio IX del 1880. Nella seconda campata vi sono due colonne di granito sormontate da una croce e da un serpente di bronzo.

Nella terza campata è il famoso pulpito marmoreo del XII secolo sorretto da 9 colonne tonde o ottagonali con capitelli decorati con aquile, foglie ed animali vari. Sotto vi è un sarcofago paleocristiano detto di Stilicone (IV secolo) sepolcro dell’imperatore Graziano e della moglie rivestito di scene di fatti dell’antico e nuovo testamento, sul timpano del coperchio la nascita di Gesù.  

Il presbiterio accoglie il maestoso ciborio sostenuto da 4 colonne di porfido con capitelli del IX secolo recanti nei timpani una ricca decorazione in stucchi dorati. Sotto il ciborio l’altare d’oro di Volvinio donato alla basilica all’arcivescovo Angilberto nel 836, capolavoro dell’arte carolingia.

Il coro è la parte più antica della basilica notevole il mosaico su sfondo aureo che riveste il catino absidale ed è composto di zone di epoche diverse. Al centro Cristo benedicente fiancheggiato da S. Protaso e l’Arcangelo Michele a sinistra e da S. Gervasio e l’arcangelo Gabriele a destra  gli estremi due episodi della vita di S. Ambrogio quello di destra è ritenuta la più antica

Sotto il coro la cripta originaria del IX secolo e rielaborata nel 1740 con l’urna di S. Ambrogio, Gervasio e Protaso

Il sacello di San Vittore in Ciel d’Oro a cui si giunge dalla 7 cappella della navata di destra sorse nel IV secolo per ospitare le spoglie di S. Vittore a cui furono aggiunte  quelle di S. Satiro fratello di Ambrogio. Si chiamava in origine basilica fausta ed era situato nel cimitero "ad martirs". E’una aula quadrata con abside e capolino rivestito da un mosaico del V secolo con l’immagine di S.Vittore incoronato. Sulle pareti sono raffigurati tra le finestre  a mosaico  vari Santi tra cui S. Ambrogio in modo realistico. Nella cripta vi è il sarcofago tardo imperiale  dove furono collocati S. Vittore e S. Satiro.

In S. Ambrogio esistono le tavole di marmo delle tombe di Pipino, figlio di Carlo Magno, e di re Bernardo, figlio naturale di Pipino, di Ludovico II e Lotario III re carolingi.

Le varie cappelle contengono pale di noti pittori  tra cui Gaudenzio Ferrari , il Borgognone,  e Tiepolo, la seconda cappella a destra in stile neoclassico  conserva l’urna di S. Marcellina, sorella di S. Ambrogio. 

Giuseppe Bardone (Milano)

I PRESENTI: Aicardi Marco - Auterio Mario - Baccari Antonio - Baffigi Gianpietro - Bardone Giuseppe - Basilico Francesco e gentile Signora - Bava Bernardino - Bruno Dario e gentile Signora - Cacchione Giancarlo - Camozzi Giuseppe - Cannata Armando -  Capelli Luciano e gentile Signora -  Ceroni Roberto - Cerra Gregorio con la figlia - Cosenza Alfonso - Cozzi Giorgio - De Donno Arnaldo e gentile Signora - Esposito Leonardo - Farina Fabrizio e gentile Signora - Fiori Antonio e Zambelli Renata - Fornaro Donatella e consorte - Frattini Romano e gentile Signora - Galleani Clotilde  - Giammaria Giorgio - Gioffrè Domenico - Gottarelli Alberto - Granato Gianni - Grava Gabriella - Grossi Alberto - Gustapane Antonio - Inuggi Gianpaolo e Gianna - Iosti Sergio - Izeta Alfredo - La Delfa Rosario - Leori Giovanni e gentile Signora - Luciani Gino - Maccione Alberto - Malattia Ivana Patrizia - Maniscalco Giovanna (2) -   Mariani Osvaldo - Marini Sergio - Marsicano Maria -  Messa Giorgio - Messa Massimo - Milanesi Lorenzo e gentile Signora - Minotti Gianfranco - Modenesi Luciano - Neirotti Claudio - Nucera G. Andrea e gentile Signora - Pagani Ferdinando - Pagani Roberto - Papi Giovanni - Pasini Alberto -  Penna Nello e Gentile Signora - Pinto Luigi - Pizzi Domenico - Primiceri Lorenzo con la figlia - Profeta Carmelo - Roscelli Franco - Rossetti Giovanni - Rossetti Massimo - Ruggiero Benedetto - Saini Mario - Santoro Claudio - Scipioni Marco - Scovolo Elisa e Roscini Roberto - Signorile Michele - Sironi Renato - Spinolo Mario e gentile Signora - Steve Luciano - Vanin Dino - Vasta Filippo - Vercesi Giuliano - Vicinanza Rodolfo - Zanaboni Massimo
 

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L'incontro all'esterno della basilica
L'interno della Basilica
L'interno della Basilica: particolari

 

 

 

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