Una settantina
di colleghi si sono incontrati a Milano per l'ultima pizzata del
2014, ottima occasione per scambiarci gli auguri per le prossime
festività.
LCome in passato l'incontro conviviale è stato preceduto da una visita a
uno dei più significativi monumenti di Milano, a ragione
chiamata la
Cappella Sistina del capoluogo lombardo, la stupenda
Certosa di Garegnano
La parte
culturale è stata preceduta dal ripristino di un'antica
abitudine della nostra banca: una messa di suffragio per i
colleghi defunti che è stata officiata alle 10.00 di giovedì 4
presso la Certosa stessa.
Successivamente
si è svolta la visita alla chiesa ed al suo ciclo di affreschi, magistralmente illustrata da
un addetto locale con un passaggio dalla parte esterna a quelle
interne (la Certosa e le sale annesse).
Di seguito riportiamo, oltre alle consuete gallerie
fotografiche, un commento estrapolato da Wikipedia:
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La Certosa di
Garegnano (denominata anche Certosa di
Milano) è un monastero situato alla periferia nord-ovest
di
Milano, un tempo in aperta campagna.
Storia
Fondata il 19 settembre
1349
da
Giovanni Visconti, vescovo e signore della città, la certosa
di Garegnano ebbe l'onore, nell'estate del
1357,
di ospitare anche
Francesco Petrarca. La struttura, che sorgeva a soli quattro
chilometri dalle mura cittadine di
Milano, nel borgo di
Garegnano e venne realizzata col preciso intento di
consentire ai monaci che l'amministravano di vivere in ritiro
solitario e pregare anche per l'Arcivescovo il quale, divenuto
anche signore temporale, non poteva badare adeguatamente agli
aspetti ecclesiastici che il suo ruolo gli imponeva.
I lavori per la costruzione del monastero vennero in gran
parte completati dal
1352,
anche se la chiesa venne ufficialmente consacrata solo nel
1367.
Uno dei priori di questa certosa fu don Stefano Maconi che, su
suggerimento della moglie di Gian Galeazzo Visconti, sarà uno
dei primi priori della
Certosa di Pavia. Nel corso del Trecento,
Luchino Visconti fece cospicue donazioni alla fabbrica della
certosa perché venisse ampliata e vi venissero costruiti nuovi
altari.
Il complesso, dedicato alla Madonna, era inserito
all'interno del Bosco della Merlata, una zona molto frequentata
da briganti e banditi i quali, nella notte del 23 aprile
1449
penetrarono nella certosa e compirono razzie impadronendosi di
oro e preziosi.
In tempi successivi la certosa ospitò personaggi illustri
della vita politica e religiosa del tempo come
San Bernardino da Siena,
San Carlo Borromeo e
Filippo IV di Spagna. Essa rimase in auge sino alla
soppressione nel
1779.
Utilizzata come caserma durante l'occupazione napoleonica, venne
ripristinata al culto con la restaurazione austriaca. Durante
l'Ottocento venne visitata da
Lord Byron il quale fu particolarmente colpito dai suoi
affreschi che descrisse in una sua lettera.
Architettura
Il complesso è opera dei secoli
XVI e
XVII. La chiesa abbaziale venne rielaborata in forme
tardorinascimentali nel
1562
ed agli inizi del Seicento ottenne l'aggiunta di un atrio con un
vestibolo classicheggiante. La facciata della certosa presenta
dei moduli frammisti tra gli stili rinascimentale e barocco
composti da molte statue, obelischi, fregi e fiamme. Essa si
compone di tre ordini scanditi da lesene corinzie binate che
dividono le varie nicchie contenenti effigi di santi e vescovi.
All'interno, nell'area absidale, il soffitto è sovrastato
da un tiburio di forma ottagonale, mentre tutta la chiesa (opera
di
Vincenzo Seregni), si presenta ad un'unica navata con volta
a botte e stucchi geometrici. Celebre è il ciclo pittorico,
eseguito in due tempi da
Simone Peterzano, maestro del celebre
Caravaggio (1578)
e dal grande
Daniele Crespi (1629).
La sala capitolare conserva, nella volta, un bellissimo affresco
con San Michele, opera di
Bernardo Zenale (principio del
XVI secolo).
Pur mutilata del chiostro grande (distrutto all'epoca
della secolarizzazione napoleonica), e lambita dal cavalcavia
che collega alle
autostrade dei Laghi e alla
Torino Venezia, resta un monumento di notevole interesse.
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Seguira' nei prossimi giorni la
cronaca della pizzata
Amici Comit, 8 dicembre 2014
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