Transazione o
prosecuzione ad oltranza?
Le
intenzioni della maggiore associazione di ex Comit, l'Anpecomit
Mentre tutti gli altri legali si stanno consultando per verificare la
possibilità di una transazione per i loro assistiti, dobbiamo purtroppo
segnalare un grande assente, almeno per ora: l’avvocato che assiste oltre
900 colleghi “gestiti” dall’Anpecomit, la maggior associazione degli ex
Comit.
Anche il sito Piazza Scala (con l’autorevolezza conferita da 14.000 visite -
al netto degli ingressi per manutenzione - nel mese di febbraio) si unisce
ad "Amici Comit – Piazza Scala" (ma riteniamo che anche l’UNPComit sia della
stessa opinione) invitando tutti i colleghi presenti fra i ricorrenti a
considerare attentamente la transazione proposta dai tre legali in quanto se
venisse respinto il ricorso l’Anpecomit preparerebbe un nuovo, doloroso e
faticoso passaggio in Cassazione (e forse anche oltre….) che farebbe perdere
altri preziosi anni in un incubo che ormai dura da due lustri. Per cosa?
Per aggiungere (se non interverrà una nuova sconfitta in giudizio) qualche
Euro fra parecchi anni? Per l’astio verso i pensionati ante ’98? Per
un’etica che lascia comunque perplessi? A quanto sembra l'Anpecomit non si è
soffermata su queste riflessioni ma vuole continuare ad oltranza gli atti
legali facendo suo l'autolesionistico motto "muoia Sansone con tutti i
Filistei"
Per comprovare quanto siano attendibili le nostre informazioni su quanto
intende fare l’Anpecomit, riportiamo alcuni stralci di mail tra due
ricorrenti patrocinati dall’Avvocato Pileggi e il presidente (a vita….)
dell’associazione:
IL PRIMO COLLEGA
LA PRIMA MAIL - Leggendo l'ultimo comunicato Anpec mi pare che tu esprima
chiaramente quale è la tua posizione e leggendo la lettera dell'avv. Pileggi
inviata a tutti gli interessati anche la sua. Però la parte finale della
menzionata lettera “Ribadisco che la volontà dei miei assistiti è
l'applicazione dell'art.27 dello statuto" non mi trova d'accordo. A me
parrebbe corretto a questo punto, al di là dei reciproci sgarbi e
scorrettezze che non giovano a nessuno, che gli assistiti del prof. Pileggi
(quasi tutti ANPEC) esprimessero con una consultazione vera (933 persone non
sono tante e sono facilmente consultabili) quale è la loro reale volontà nel
proseguimento di questa vicenda che non è certo quella espressa dal prof.
Pileggi.
Io mi permetto di proporre un piccolo referendum che comporterebbe 3 ipotesi
possibili.
1) appoggiare la richiesta transattiva dell'avv. Iacoviello che prevede gli
importi dell'accordo UNP-ANPEC solo per gli opponenti.
2) nessuna transazione e l'applicazione integrale dell'art.27
3) una nuova proposta transattiva proposta dall'ANPEC che magari alzi le
soglie dei rimborsi ma che naturalmente resti nell'ambito della procedura
concorsuale in atto.
Confido quindi nello spirito di lealtà e democrazia che ti ha sempre
contraddistinto in questi anni affinchè questa mia proposta venga esaminata
e presa in considerazione.
RISPONDE IL PRESIDENTE - ….intanto ti prego di rivedere il tuo giudizio nei
confronti del nostro legale Prof. Fileggi, il quale, tienilo ben presente,
in questa vicenda si è sempre comportato in maniera trasparente e corretta
condividendo con l’Associazione ogni fase processuale. Non è lui che si è
arrogato il diritto di rappresentare la volontà di tutti senza nessun
riscontro oggettivo. Guarda altrove per trovare gli “arrogatori".
......E infine scrivere. “Se non sbaglio nell'opposizione presentata allo
stato passivo del Fondo è indicato l'importo spettante con l'applicazione
dell'art.27 ed in subordine l'importo spettante con l'applicazione
dell'accordo UNP-ANPEC (tranne che per gli attivi che non era previsto", è
sbagliato, è fuorviante.
Ed occorre, consentimi, veramente essere spudorati mistificatori della
realtà, ma ora non mi riferisco a te. sostenere che sia stata l’Anpecomit a
rinunciare all’Accordo! Assurdo e incredibile chi lo dice! Noi per sostenere
l’Accordo fino all’ultimo, le abbiamo provate tutte. E altri cosa hanno
fatto? A quel punto non c’è rimasto che andare sul 27 , l’unica base legale
del nostro diritto, del tuo diritto. Senza il 27 non ci sarebbe stato
l’Accordo poi stracciato e non ci sarebbe alcuna ragione per il tuo credito.
…… il Giudice Fallimentare potrebbe decidere, contrariamente alla ferma e
documentata posizione dei Liquidatori, nell’ambito della procedura, di
ignorare completamente l‘art.27 ed accogliere la richiesta nell’ambito del
ristretto gruppo dei soli opponenti non prescritti, rinunciando, gli stessi,
all’art. 27? Vediamo! Noi nutriamo dubbi e perplessità, e ci chiediamo come
è possibile trattare questa materia, che è previdenziale, come se fosse un
mercato di zucchine. Ognuno può rendersi conto che una simile soluzione
creerebbe disparità ed ulteriori rimostranze, anche nell’ambito dei colleghi
attivi che i Sindacati dovrebbero difendere, tutti alla stessa maniera,
facendo valere quell’accordo del 1999 che ha tollerato la obbligatoria
tosatura dei pensionati 98/99, pensionati di reversibilità, zainettati,
anticipati, come sei tu, ceduti.
........II referendum che proponi nel tentativo di trovare una soluzione,
non servirebbe, se non a creare sicure ulteriori fratture e lacerazioni ed
indebolimento conseguente delle nostre fondate e buone ragioni. Noi abbiamo,
all’interno dei 933, già verificato, pareri come il tuo specie ovviamente da
parte degli ante 98, ma ne abbiamo anche di fermamente contrari da tutti i
settori, anche ante 98. Ed allora cosa facciamo? A maggioranza? E la
minoranza? No in questo caso non va bene!
Teniamoci stretto l’Art 27, salvo esaminare se perverranno dal Fondo, che è
l'unico che ne ha, come suol dirsi, la capacità, proposte e ragionamenti
alla luce del sole, ed all’attenzione di tutte le parti in causa. Sindacati
compresi.
CHIUDE IL COLLEGA - L'accordo è fallito e tutti ne abbiamo preso atto e
nessuno,io per primo, attribuisce la responsabilità all'Anpec. Bene, tu
sai,come so io, che l'Anpec è stato un collettore di consensi che ci ha
indirizzato verso lo studio legale di Pileggi, ma nel giudizio in corso
l'avvocato non rappresenta l'Associazione bensì i singoli ricorrenti.
Perciò
ribadisco troverei corretto che chi mi rappresenta ,visto che sono emerse
delle soluzioni transattive che questa procedura prevede, ne parlasse prima
con gli interessati (o proponesse lui una soluzione transattiva).
…… non credo che la possibilità di un accordo transattivo (che sicuramente è
al ribasso rispetto alla richiesta primaria) sia una sconfitta per l'Anpec,
anzi il contrario. Non credo poi che in democrazia si debba avere paura
delle divisioni che tu paventi in caso di referendum (ciò significa che temi
che la linea da te portata avanti sia in minoranza).
IL SECONDO COLLEGA
LA MAIL - ....In modo molto franco e sereno (pur sapendo entrambi
di chi sono le ragioni ed i torti), ti chiedo se hai intenzione di chiedere
ad ognuno DEGLI OPPONENTI PATROCINATI da Pileggi se condividono la
transazione proposta da Avv. Iacoviello ed altri. Se vi sono colleghi che
auspicano questa TRANSAZIONE, l'avv. Pileggi è disposto a portarla avanti
per costoro e affiancare l'Avv. Iacoviello ? Oppure la linea di Pileggi
ribadisce ad oltranza, fino alla fine dei giorni, l'art. 27 ?
RISPONDE IL PRESIDENTE - L’iniziativa non può trovarci d’accordo e su queste
basi non ci troverà mai d’accordo, fatto salvo il rispetto per le decisioni
individuali di ciascuno. Ognuno è libero di fare come crede, e di affidarsi
a chi vuole, assumendosene responsabilità e conseguenze. Ma, l’Associazione,
sino a che godrà della vostra fiducia, non rinuncerà al suo servizio e
missione in favore dei colleghi Comit, non rinuncerà alla trasparenza ed
alla lealtà. Noi non scarichiamo i compagni di viaggio.
Anche se rimaniamo pronti e disponibili al confronto serio e sincero con
tutti coloro che hanno parte in questa vicenda, compresi i Sindacati;
confronto che non può che essere organizzato e coordinato dal debitore di
tutti: il Fondo.
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Le intenzioni dell'Anpecomit sono chiarissime: mettersi di
traverso ad ogni tentativo di chiudere la vertenza pacificamente.
Ma vogliamo scherzare! E' allucinante parlare di responsabilità e
conseguenze: di cosa, di aver fatto valere il proprio diritto sacrosanto
all'autodeterminazione?
L’Anpecomit che si attribuisce il diritto di decidere per tutti i colleghi
ricorrenti è veramente una cosa dell'altro mondo!!! I suoi organi direttivi
sanno benissimo che l’associazione difetta di rappresentanza e quindi non
può parlare per i suoi soci dissenzienti, peraltro sino ad ora
inascoltati come risulta dalla prima mail. Ribadiamo, anche se è elementare, che
l’adesione ad una transazione non è un rapporto tra legale e associazione ma
tra legale e cliente. Per questo sono del tutto gratuite certe affermazioni
che sembrerebbero preludere a ritorsioni di qualche genere. Da parte
nostra riteniamo che un professionista serio come siamo convinti sia l’Avvocato Pileggi possa e
deva portare avanti tutte le proposte dei suoi assistiti, maggioranza o
minoranza che siano: aderire ad una transazione per chi lo desidera e
proseguire gli atti per i contrari. Chi vuole la transazione, quantomeno in
base all'importo individuale previsto dall'accordo, dovrebbe scrivere all'Avvocato
Pileggi (con raccomandata a.r. ) per passargli istruzioni in tal
senso, avvertendolo che altrimenti revocherà il
mandato per giusta causa, senza nulla dovere.
Purtroppo l'associazione (cui tuttavia vanno riconosciuti tanti meriti, soprattutto
nei suoi primi anni di vita) non si rende conto, e questo è gravissimo, che
CERCANDO DI IMPEDIRE L'ADESIONE A UNA TRANSAZIONE SCARICA UNA PARTE DEI
SUOI COMPAGNI DI VIAGGIO PER PRIVILEGIARNE UN’ALTRA, presumibilmente più
vicina al pensiero del suo presidente. Per questo invitiamo i nostri lettori
a considerare seriamente l'adesione a un accordo (fosse anche quello
proposto dai tre "odiati" avvocati):
siamo sicuri che il legale può e deve portare avanti le loro ragioni insieme
a quelle di coloro che desiderano continuare gli atti legali.
E’ chiaro che a questo punto il sito Piazza Scala (prima simpatizzante)
prende ora una posizione netta e precisa a favore dell’accordo “Iacoviello,
Civitelli, Fasano” e che non pubblicherà più alcuno scritto contrario
all’accordo stesso (censura? No, buon senso).
Di seguito riportiamo l’indirizzo dello Studio Legale Pileggi.
Piazza Scala - febbraio 2015
STUDIO LEGALE PILEGGI
Via Chiana n. 48
00198 ROMA