Il 23 gennaio alle 11.00 più di 60 Amici Comit del milanese (ma non solo...) hanno visitato l'attesa mostra dedicata al Palazzo Comit e al suo architetto Luca Beltrami, ottimamente organizzata alle Gallerie della Scala dall'Archivio Storico Intesasanpaolo.

Ringraziamo Francesca Pino e Guido Montanari per l'accoglienza riservataci, nonchè le due preparatissime relatrici, Barbara Costa e Serena Berno,  che hanno illustrato con competenza i vari passaggi e le fasi della costruzione: ci è sembrato di essere ritornati ai bei tempi in cui i pensionati contavano ancora qualcosa e trovavano un buon punto di riferimento nelle filiali della Banca Commerciale Italiana.
Per meglio caratterizzare l'evento, vi presentiamo alcuni inserti tratti dal quaderno "Il Palazzo Comit di Luca Beltrami" e due gallerie fotografiche (la prima ad opera di Domenico Pizzi la stessa sera dell'inaugurazione).
Come di consueto chi desidera una o più fotografie può richiederle utilizzando il form sottostante indicando con precisione la loro collocazione.
Informiamo chi non è riuscito a partecipare alla visita che la mostra rimarrà aperta sino al 13 aprile 2014-
Amici Comit
25 gennaio 2014
 

 

Presenti alla mostra (63)

Auterio Mario - Azzara Antonino - Bardone Giuseppe - Basilico Francesco - Bava Bernardino - Bergamo Giuseppe - Boirivant Gianfranco - Cacchione Giancarlo - Camozzi Giuseppe - Cannata Armando - Capano Domenico - Capelli Luciano e gentile Signora - Casella Giuliana e consorte - Catenaccio Franco - Cerra Gregorio - Cipolat Mis Gianmario - Civaschi Aldo - De Porti Arnaldo e gentile Signora - Di Donato Umberto e gentile Signora - Esposito Leonardo - Fahrni Francesco - Farina Fabrizio e gentile Signora -  Fortunato Guido - Frattini Romano - Gioffrè Domenico - Granato Gianni - Gustapane Antonio - Imbriano Matteo Renato  - Izeta Alfredo - Lapiccirella Antonio - Leori Giovanni - Locati Anselmo - Lombardi Daniele - Maccaferri Aldo - Maniscalco Giovanna - Maniscalco Salvatore - Manni Pia - Mariani Osvaldo - Marini Sergio - Messa Massimo - Minotti Gianfranco - Montanari Guido - Nucera Andrea - Pagani Roberto - Paroni Ezio - Pino Francesca - Profeta Carmelo - Pedrazzini Anna - Panella Salvatore - Rossetti Giovanni - Saitta Renzo - Santaniello Sergio - Signorile Michele - Spinolo Mario - Vaccina Antonio - Vanin Dino - Vasta Filippo - Vicinanza Rodolfo

 

 

 

 

La sede della Banca Commerciale Italiana fu aperta il 20 novembre 1911, senza cerimonie ufficiali.
Al termine dei lavori di costruzione l’edificio, sebbene non ancora completo nell’arredo, fu subito oggetto di alcuni servizi fotografici illustranti il nuovo volto della piazza e l’articolazione interna del palazzo: dai locali più prestigiosi a quelli di servizio, le fotografie di Achille Ferrario, Luca Comerio e Gigi Bassani, scattate a distanza di alcuni mesi le une dalle altre, testimoniano un approccio visivo personale del monumentale palazzo. Quasi ottantanni dopo, Gabriele Basilico rivisiterà con maestria la stessa architettura all’indomani di alcuni lavori di restauro, in una visione contemporanea, rispettosa dell’opera e della sua storicità.

 

Milano. Vedute urbane nella “città che s’avvia a divenir metropoli"
La mostra di fotografie dedicate alla costruzione della sede della Banca Commerciale Italiana progettata da Luca Beltrami è l’occasione per riflettere sui principali interventi architettonici c urbanistici della Milano postunitaria. La forte volontà civica di dare voce e corpo a uno stile nazionale accompagna le trasformazioni della città, che prendono avvio dal nuovo assetto di piazza del Duomo e dalla costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento Milano si candida a diventare la prima città moderna d’Italia: l’antica maglia viaria scompare lasciando spazio a una forma urbana di grande ariosità e regolarità. Piazza della Scala, ridefinita dagli interventi di Luca Beltrami, ne è un esempio significativo ma non è l’unico. Gli stessi anni vedono l’apertura di via Dante, con l’annessa sistemazione del Cordusio, il restauro del Castello Sforzesco e la sistemazione delle aree limitrofe di Foro Bonaparte.
 
“Vi è nella Banca Commerciale un'atmosfera dotta, e i funzionari assomigliano a bibliotecari. Non so liberarmi, entrandovi, da un rispetto reverenziale, che viene dai miei ricordi d'infanzia. Noi provinciali veneti venivamo a Milano come un provinciale francese a Parigi; mio nonno additava nel grande edificio umbertino di marmo bianco con zoccolo di marmo nero il più bell'esemplare dell'architettura moderna”. Giunto a Milano per incontrare Raffaele Mattioli, il banchiere "umanista" a capo della Banca Commerciale Italiana dal 1933 al 1972, Guido Piovene racconta così, nel suo Viaggio in Italia, l'ingresso nel palazzo di quella che definiva la "più milanese delle banche".
In posizione strategica nella piazza della Scala, tra il Palazzo Marino e il Teatro - e poco distante dal Cordusio, nascente quartiere economico-finanziario di una Milano che "s'avvia a divenir metropoli" - fu il primo edificio bancario progettato da Luca Beltrami tra il 1906 e il 1911.
Il prestigio dello spazio urbano e del committente, e la destinazione d'uso del palazzo implicarono un impegno progettuale totale da parte di Luca Beltrami, che includeva persino il dettaglio decorativo e funzionale, ben testimoniato da alcuni disegni dell'architetto riprodotti nel volume.
La nuova sede divenne ben presto il simbolo stesso della Banca Commerciale Italiana, attraverso cui comunicare non solo la potenza economica raggiunta in un quindicennio di attività, la solidità e sicurezza, ma anche l'"italianità”: nato da un consorzio di banche estere, l'istituto si apprestava, infatti, a varare la riforma dello statuto per la 'italianizzazione' della governance.
Proseguendo nella scia iniziata col primo dei Quaderni fotografici dell'Archivio storico di Intesa Sanpaolo (dedicato al Palazzo delle Colonne di via Verdi degli architetti Greppi e Muzio), il libro presenta per la prima volta in modo organico le fotografie della sede della Comit, raccolte da donatori illuminati e da sparse pratiche d'ufficio, e catalogate dall'Archivio. Il percorso prende avvio dalla costruzione del palazzo e si sviluppa attorno a scatti di fotografi prestigiosi: un affascinante viaggio nella fotografia di architettura che attraversa l'intero No¬vecento, tra testimonianza storica e interpretazione, nel quale la fruizione delle immagini si coniuga con la loro contestualizzazione storica, grazie all'analisi dei documenti d'archivio.
 

 

 

 

 
Le immagini della mostra realizzate da Domenico Pizzi
la sera dell'inaugurazione (16 gennaio 2014)
chi desidera una o più fotografie può richiederle
con il sottostante form

 

 

 

Le immagini della visita alla mostra del 23 gennaio realizzate da Alfredo Izeta: cliccare sulle miniature
per ingrandirle - chi desidera una o più fotografie può richiederle on il sottostante form

 

 

 

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Commenti:
da Massimo Messa: La mostra evocativa della storia dell'edificio della Banca Commerciale Italiana, sebbene un po' defilata e relegata in uno spazio decentrato e contenuto, mi è piaciuta molto e mi ha mostrato molti aspetti e immagini che non avevo mai conosciuto prima. Ho apprezzato, in particolar modo, il film muto restaurato, della durata di cinque minuti, realizzato, a scopo pubblicitario, dalla Comit di Bologna nel lontano 1915 (a soli 20 anni da quel 28 dicembre 1895 quando i fratelli Louis e Auguste Lumiere proiettarono il loro primo film nel Gran Cafè del Boulevard des Capucines a Parigi). Il film riguarda il sogno di una bambina che chiede in dono alla Befana la Vittoria (della Grande Guerra). Ed ecco la Befana che si dà da fare pur di accontentarla. Infine si rende conto che per ottenere la Vittoria è necessario un investimento che richiede il contributo di tutti gli italiani. In molti rispondono al suo invito e si recano in massa alla banca di Piazza della ! Scala per investire il proprio denaro, permettendo così di ottenere la Vittoria, pur di accontentare la bambina, che, in realà , rappresenta l'Italia.

da Mauro Alonge: Un ringraziamento a tutti voi e in particolare al Direttore Domenico Pizzi per le belle fotografie, ma che brutta fine grazie ai nostri noti politici.
da Giovanni Leori: Evidenzio un aspetto importante, a mio avviso da non sottovalutare: il palazzo, come reca il titolo della pubblicazione che gentilmente ci hanno offerto, è chiamato "Palazzo Comit". Invece da un pò di tempo in qua, non solo in scritti giornalistici, si preferisce denominarlo "palazzo Beltrami". Con tutto il rispetto per il grande architetto che lo progettò, evitiamo questa "damnatio memoriae" del nome e manteniamo ferma la giusta denominazione di "palazzo Comit", o "palazzo della Banca Commerciale". Tutto questo per la verità storica.
da Massimo Scotti: A conferma di quanto ho scritto di recente:"bazoli giù le mani dal nostro palazzo!"
da Roberto Ceroni: mamma mia ...che emozione vedere le foto, ricordare il passato e rafforzare la gioia di essere stato (e virtualmente ancora) un "caro antico bim".

 

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Piazza Scala - gennaio 2014