Vi segnaliamo innanzitutto che purtroppo non ha potuto presenziare Sergio Marini, che si è recato a Verona per il funerale del cognato: a Sergio, che è comunque spiritualmente con noi, le condoglianze del sito "Quelli che la Banca Commerciale...." e di tutti i partecipanti. Ha inviato il solito sunto del consueto discorso sui noti argomenti scottanti (non per la temperatura).
Egregiamente orchestrata da Giuseppe Bardone, la visita alla chiesa ci ha fatto scoprire i tesori che l'edificio religioso racchiude al suo interno (fra questi non abbiamo potuto ammirare l'Ultima Cena di Leonardo - clicca sull'immagine di repertorio infra testo per visualizzarla ingrandita - in quanto per accedere all'affresco, in numero limitato poichè l'opera, a causa della singolare tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo, incompatibile con l'umidità dell'ambiente, versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, occorrono tempi di attesa dell'ordine di alcuni mesi, anche se Greg Cerra è riuscito a superare le barriere...). Come per le precedenti chiese, la visita a Santa Maria delle Grazie è un'ulteriore dimostrazione di quanto Milano meriti l'appellativo di "Città d'Arte", non seconda a nessun'altra: di seguito potete leggere un esauriente articolo scritto dal collega/cicerone Giuseppe Bardone che illustra con dovizia di particolari le pec uliarità dell'edificio: da parte nostra che cerchiamo di mostrarvene la bellezza con due gallerie di fotografie scattate da Domenico Pizzi e Alfredo Izeta.
Al termine abbiamo raggiunto il ristorante per salutarci e dirci arrivederci al prossimo autunno.
Quelli che la Banca Commerciale Italiana.... (A. Izeta)

 

SANTA MARIA DELLE GRAZIE

 

Nel 1463 i Domenicani chiesero all’architetto Guiniforte Solari di costruire una chiesa, con annesso convento, sul terreno che era stato donato da Gaspare Vimercati, comandante delle milizie sforzesche.

La chiesa di stile gotico-lombardo fu trasformata nel 1492 per l’intervento di Ludovico il Moro che affidò il progetto di ristrutturazione a Donato Bramante che costruì nell’abside una tribuna rinascimentale un chiostrino e la nuova sacrestia, come è attestato da un documento del 1492.

Dal 1553 al 1778 nel convento ebbe sede l’ufficio dell’Inquisizione, successivamente fu adibito a caserma. Dal 1895 la chiesa fu restaurata su progetto di Luca Beltrami che eliminò aggiunte ed integrazioni per valorizzarne lo stile rinascimentale.

Nel 1943 la chiesa fu colpita dalle bombe con la perdita del chiostro grande e della Sala capitolare; la chiesa fu ricostruita grazie al sostegno del senatore Conti.

 

LA FACCIATA

La facciata a capanna esprime lo stile dell’architetto Solari. E’ in laterizio, ripartita da contrafforti,  scandita da oculi posti sotto la cornice ad archetti. Nel centro un grande oculo circolare sotto il quale  vi è un elegante portale bramantesco preceduto da un baldacchino, retto da colonne corinzie. Ai lati due finestre ai stile gotico con archi acuti. I medaglioni del baldacchino sono attribuiti all’Amadeo. I portali laterali barocchi furono rimossi nel 1895.

 

LA FIANCATA DESTRA

Il fianco destro in laterizio in corso Magenta scandito da contrafforti,  è di gusto gotico ed è decorato da una serie di doppie finestre con oculo sovrastante e termina con una tribuna rinascimentale.

 

LA TRIBUNA RINASCIMENTALE

La tribuna ha una base cubica  nella quale si innestano tre absidi. Alla base dei tondi marmorei con stemmi sforzeschi, il successivo ordine a candelabri con medaglioni di santi. Il tiburio a 16 lati  è fiancheggiato da cupolette e reso leggero da bifore architravate , sopra il tiburio il tetto con un lanternino.

All’interno la tribuna ha un decorazione a “ruote radianti” con archi a tutto sesto e nei pennacchi tondi con le figure a graffito dei 4 Padri della Chiesa; gli altri graffiti presenti scoperti nel 1934 furono eseguiti su disegno di Bramante. Nella trabeazione sono inseriti busti della fine del 400 in stucco attribuiti all’Amadeo. Il coro fu compiuto nel 1510

L’interno è a tre navate con cappelle laterali a pianta quadrata. Due file di colonne di serizzo reggono le volte delle navate  che sono decorate a fresco con motivi vari. Nei lunettoni delle arcate della navata mediana figure di santi domenicani. I dipinti sono attribuiti a Bernardo Butinone con l’aiuto di Bernardino Zenale.

 

NAVATA DESTRA

La prima cappella, tomba cinquecentesca di Oliati, ingegnere militare di Carlo V e della famiglia Della Torre, sopra l’altare affresco del ‘400  proveniente dalla cappella della madonna delle Grazie.

La seconda cappella cenotafi cinquecenteschi e  quadro con estasi del santo latinoamericano Martino de Porres.

La quarta cappella ha affreschi sulla Passione di Gaudenzio Ferrari.

La quinta cappella ha interessanti decorazioni cinquecentesche del pittore veneto Giovanni de Mio  del 1550.

Nella sesta cappella affreschi dei fratelli Fiammenghini che sono stati ammirati all’abbazia di Chiaravalle.

 

NAVATA SINISTRA

Prima cappella: Crocefisso di Francesco Messina (1981).

Seconda cappella: Pala d’altare di S. Pio V, papa domenicano.

Terza cappella:  Quadro di scuola veneziana  su S. Domenico.

Quarta cappella: tombe del senatore Ettore Conti con due cenotafi opera di Wildt del 1935.

Quinta cappella: Madonna con S. Carlo e S. Francesco opera dei Fiammenghini.

Sesta cappella: tela con la Sacra famiglia di Paris Bordone.

 

CAPPELLA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

Sopra l’arco di ingresso: tela che raffigura la Madonna che libera Milano dalla peste  del Cerano del 1631, la cappella è la struttura primitiva della chiesa innalzata dal conte Gaspare Vimercati e decorata di stucchi persi dopo il bombardamento del 1943.

Sull’altare la Madonna delle Grazie cioè la Madonna che accoglie sotto il manto la famiglia del conte Vimercati (tavola del 1400). Il quadro fo oggetto di venerazione durante la pestilenza del 1576 (di S. Carlo) e del 1630 ricordata dal Manzoni.,

 

CHIOSTRINO

Disegnato da Bramante per Ludovico il Moro consiste in un piccolo cortile quadrato cinto sui 4 lati da arcate ricadenti su colonne dai capitelli rinascimentali. Un muricciolo regge il porticato. Nel chiostrino vi è un bassorilievo di “Madonna con bambino” con ai lati le figure di S. Pietro Martire e Santa Caterina opera del Bramantino.

 

SACRESTIA VECCHIA

E’ opera del Bramante ed è un'aula rettangolare con volta a botte nella quale vi è una interessante decorazione di gusto leonardesco. Lungo la parete armadi a due piani del 1489 di padre Spandotto

con decorazione di Storie dell’Antico Testamento negli sportelli superiori ed “Imprese sforzesche"  negli sportelli inferiori. Furono costruiti per custodire gli arredi donati dal Moro nel 1497.

 

CHIOSTRO GRANDE

Costruito dal Solari fu distrutto dai bombardamenti del 1943 e rifatto nel dopoguerra.  

 

 

Giuseppe Bardone                        

Giugno 2015                                                                                                             

 

 

 

 

I presenti:

Archieri Marina, Bardone Giuseppe, Basilico Francesco e gentile Signora, Bava Bernardino, Bruno Dario, Cadegiani Marco, Cannata Armando, Capelli Luciano e gentile Signora, Cerra Gregorio, Cervellin Alessandro, Izeta Alfredo, Camozzi Giuseppe, Rosetta Crosariol Lunazzi, Granato Gianni, Lecchi Bruno, Maccaferri Aldo, Maccione Alberto, Messa Giorgio, Maniscalco Giovanna (+1), Manno Alfredo, Mariani Osvaldo, Marini Sergio, Messa Giorgio, Mezzena Gianfranco, Nucera Gian Andrea, Penna Nello e gentile Signora, Pizzi Domenico, Primiceri Lorenzo, Profeta Carmelo, Rimoldi Antonio, Saitta Renzo, Scipioni Marco, Scovolo Elisa e Roscini Roberto, Signorile Michele, Vanin Dino, Vercesi Giuliano, Viamin Mario e gentile Signora, Vicinanza Rodolfo

 

 

 

 

Santa Maria delle Grazie - fotografie di Domenico Pizzi
cliccate sulle miniature per ingrandirle
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Santa Maria delle Grazie - fotografie di Alfredo Izeta - cliccate sulle miniature per ingrandirle

 

 

 

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Quelli che la Banca Commerciale Italiana..... - giugno 2015