FINE SETTEMBRE 2015 - UN VIAGGIO IN UZBEKISTAN

BUKHARA, LA SACRA, LA NOBILE, SOSTA OBBLIGATA SULLA VIA DELLA SETA

Bukhara la sacra, la nobile, ricca di edifici millenari, di monumenti nascosti dalle spesse mura, è caratterizzata dallo straordinario stato di conservazione del centro storico, passato pressoché indenne dalla dominazione russa, assieme ai 140 monumenti protetti che fanno della città forse la destinazione più suggestiva e ricca di fascino dell'intero itinerario. Bukhara, capitale del regno samanide nel IX secolo e tornata agli sfarzi a partire dal XVI, è di una bellezza e di una ricchezza inaspettata.

Secondo la tradizione, fu fondata nel VI secolo a.C. dal principe persiano Siyavash, che la leggenda vuole seppellito nella Moschea del Venerdì all’interno dell’Ark.

Nel IX secolo, quando l’impero Samanide si distaccò dal califfato sunnita di Baghdad, Bukhara ne divenne la capitale e iniziò il suo periodo di massimo splendore. La città crebbe da un punto di vista architettonico, e divenne un importante centro culturale. In questo rinascimento, Bukhara divenne tra l’altro la sede della biblioteca più grande e ricca del mondo islamico.
Venne anche creata una rete di canali e di vasche di pietra, dette hauz, che serviva ad approvvigionare d'acqua la città. Questo sistema, estremamente elaborato ed efficiente, se da un lato permise una crescita straordinaria nel numero di abitanti della città - pare che raggiungessero le 300.000 unità - dall’altro fu causa della diffusione di malattie e pestilenze. Questo sistema rimase comunque in uso fino al periodo sovietico, quando fu modernizzato; le vasche vennero allora prosciugate ed interrate; oggi, nell’operazione di restauro che il governo sta conducendo, molte hauz stanno venendo riportate alla luce per il loro interesse storico.

La dominazione sovietica cambiò profondamente la città, che venne secolarizzata a forza; in particolare, i russi imposero la trasformazione delle moschee in “dopolavori” e l’emancipazione delle donne. “Bukhara la santa” venne forzosamente rinominata “Bukhara la nobile”. Oggi, lentamente, la città sta tornando alla sua vocazione originale.
I tesori architettonici della città non possono essere raccontati ma andrebbero visti di persona (gli scatti fotografici sono un ben misero surrogato di quanto offre Bukhara): fra i primi monumenti che si incontrano spiccano quattro minareti gemelli, che maliziosamente vengono assimilati a simboli fallici. La città è tutta un susseguirsi di maioliche e di piastrelle che incorniciano le moschee, i mausolei e le madrasse (come già detto "scuole coraniche").
Anche le vasche (hauz) riservate nell'antichità a fornire tutto alla popolazione (acqua "potabile", impianti fognari, abluzioni di ogni specie) dopo il restauro fanno bella mostra in centro e sono diventate una curiosità storica.

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